sabato 25 giugno 2022

Barre, Vermont. Queste fotografie sono state scattate all’interno di una fabbrica che produce tombe nella cittadina di barre in Vermont, una specie di Dogville del marmo e della morte. La storia di questo posto è densa di mistero e suspence. Qui vive una comunità di anarchici italiani trasferitisi a fine ‘800. La maggior parte di questi emigranti erano scultori, artigiani provenienti da Massa Carrara e zone limitrofe, decisi ad emigrare in America in cerca di fortuna, e in particolare in questa zona perché ricca di granito e marmo. La fortuna la trovarono, ma trovarono anche ostilità da parte della comunità locale che si trasformò presto in rivalità e scontri all’interno della stessa comunità di italiani, fino ad arrivare all'uccisione di Elia Corti, delitto intorno al quale vi sono ancora molti punti interrogativi. All’interno di questo giallo, l’aspetto piu’ sconvolgente di questa cittadina è la trasformazione di questi emigranti scultori in costruttori di tombe. Da padre in figlio, da artisti e artigiani in tombaroli. Barre è un paese che vive sulla morte (forse si potrebbe dire dell’America in generale, ma a Barre ciò è più evidente in quanto in una città così piccola esistono molti centri di reclutamento, fabbriche di tombe e un cimitero imponente per un paesino così piccolo). In particolare questa fabbrica ha contratti decennali con il governo per la costruzione delle tombe dei caduti in guerra dalle quali trae il 30 per cento del fatturato. Insomma, qui le persone vengono arruolate, mandate a morire e nel frattempo ne vengono costruite le tombe.






























 

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