giovedì 18 dicembre 2014

Maree (Roma 2009 - 2010).

Questo progetto - realizzato in collaborazione con l'Associazione Differenza Donna che opera sul territorio romano per combattere la violenza di genere - intende raccontare la vita all'interno dei centri di accoglienza, gestiti dall'Associazione stessa, per donne vittime di violenza e disagio sociale (violenza domestica, traffico di prostituzione, stalking etc. etc.). 
Ai ritratti delle donne ospitate si alternano scarne immagini dei pochi oggetti, indumenti e ricordi che le donne sono riuscite a portare con sé al momento della fuga e che diventano una sorta di punto di partenza per la ricostruzione delle loro vite.
Il titolo del progetto è tratto dal nome di uno dei centri, ma è stato mantenuto per il suo riferimento metaforico alle maree della vita  che possono colpire, destabilizzare, ma anche trasformare positivamente alcune esistenze come quelle dei soggetti ritratti in questi luoghi che costituiscono una sorta di limbo da cui ripartire.



 

-       Conosci uno scrittore di nome Chesterton ? - le ho chiesto.

-       Non l’ho mai letto, perché?

-  Chesterton diceva che le fiabe non servono a spiegare ai bambini che i draghi esistono. Questo i bambini lo sanno già. 

-       E a che servono? – mi ha chiesto lei. 

-       Le fiabe servono a spiegare ai bambini che i draghi possono essere sconfitti. 


Dal libro Passeggeri notturni, di Gianrico Carofiglio. 










































































































































































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